È da un po’ di tempo che sono attratto, in termini di conoscenza, dalla storia, oltre la “storia”, della donna, ovvero, cercare di capire l’attendibilità di alcune teorie o opinioni sulla posizione di questo magico essere nei millenni.
Cerco di “sentire” il tutto, tramite intuizioni e percezioni, ripercorrendo le tracce nel passato.
Ho ormai accertato che esiste una teoria che ipotizza un periodo di matriarcato, l’antico, e un periodo di patriarcato, il moderno.
Non so che dire sulla base degli elementi in mio possesso, ma una cosa è certa, che la donna nella sua essenza è stata per forza di cose più presente oltre quel confine stabilito dalla storia ufficiale, anche perché i miti, le antiche religioni (pre-monoteistiche, in particolare) e le tradizioni orali trascritte dopo, ci parlano di figure femminili particolari e incisive.
Come la "Grande Madre".
Come le grandi Dee: Inanna/Istarte, Iside, Afrodite, Morrigan, Maka, Kali, Lilith, Ecate, Demetra e altre.
Come le donne dei canti Sumerici o Biblici (Il Cantico dei Cantici).
Certo è, che una intensa attività letteraria, al femminile per la maggior parte, ha invaso negli ultimi cento anni, gli scaffali delle nostre librerie, e hanno come comune denominatore proprio questo argomento.
Il fatto è che ci si ritrova, spesso, ad affrontare opinioni che nascono da un bisogno di riscatto, e di emulazione, che rende tutto, purtroppo, meno credibile.
Il femminismo nato da un movimento naturale e logico sulla base dello sviluppo sociale e culturale, si è spesso disperso in mille rivoli, e contraddizioni.
La bellezza assoluta del matriarcato, la bruttezza assoluta del patriarcato, ritengo che siano solo formulazioni semplicistiche nate da un esasperato femminismo di maniera, che ha reso di conseguenze molte posizioni, opinabili.
Senza scomodare appunto questi estremismi, credo che la nostra origine culturale e religiosa passi appunto per la donna e che si debba affrontare questo quesito, con la semplicità e la determinatezza di chi vuole conoscere e non vuole cercare il riscatto.
La donna che ripete i gesti e i comportamenti dell’uomo si estranea da quel mondo di magia e di verità, che invece la rappresenta.
Ecco questo è un frammento di quanto io penso sull’insieme, e un accenno appena su quanto vorrei sviluppare in proposito.
Occorre, però confrontarci, e sfidarsi, per percepire quel messaggio che si trascina da millenni, nei silenzi della nostra evoluzione.
Qualcuno afferma che siamo all’alba di un nuovo matriarcato, anche se io penso che nel profondo dell’essere umano, certi ruoli, aspetti, principi, sempre sono stati e sempre saranno.
Perche poi, a inquinare il tutto ci sono stati e ci sono ancora, i poteri "forti".
Non è una questione di superiorità di un sesso o dell’altro, ma di consapevolezza e rispettosità.
Le religioni, dicevamo, hanno sicuramente la loro responsabilità o la loro importanza in tutto ciò, ma credo che tra le monoteiste e le pagane, la cattolica, malgrado se stessa, ha creato i presupposti di un nuovo vedere, l’avvento di Maria, figura potente e avvolgente del pensiero umano.
Sarà questo evento, il primo bagliore di quella nuova alba di cui parlavo prima?
Sarà un caso che il femminismo ovvero la coscienza della lotta per i diritti delle donne nasca nello stesso periodo in cui avvengono le più straordinarie e rivoluzionarie apparizioni della Madonna?
…fammi entrare, porterò nuova luce